lunedì 25 agosto 2014

RELIGIONI NEL MONDO - AL QAEDA E CALIFFATO

RELIGIONI
NUMERO DI FEDELI
PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE NEL MONDO
Cristianesimo
2,4 miliardi
33 %
        Cattolicesimo
     1,3  miliardi

Islam
1,5 miliardi
21 %
         Sunniti
    1,35 miliardi
90 % del mondo islamico
         Sciiti
    0, 15 miliardi


                                                                  
Quanto a numero di fedeli, l'Islam (con tutte le sue varianti) è al secondo posto con 1,5 miliardi di fedeli, dietro al Cristianesimo con 2,4 miliardi; però la maggiore confessione islamica - il sunnismo - sopravanza con 1,35 miliardi di fedeli la maggiore confessione cristiana - il cattolicesimo - che ne ha 1,3 miliardi.

SUNNITI
I Sunniti seguono il Sunnismo, l'orientamento nettamente maggioritario dell'Islam, costituendo circa il 90% dell'intero mondo islamico. Prendono  il  nome dal termine arabo Sunna (consuetudine), riferita al profeta dell'Islam Mohammed (Maometto) e ai suoi Ṣaḥāba (Compagni).
Per i Sunniti la guida della Comunità islamica (che una volta era il califfo) deve essere di  una ristretta cerchia di persone elette.

SCIITI
Gli Sciiti seguono lo Sciismo (dall'arabo shi‛a «partito, fazione», sottinteso «di ‛Ali e dei suoi discendenti»),  il principale ramo minoritario dell'Islam.
Diversamente dai Sunniti, gli Sciiti  vogliono che la guida della Comunità islamica sia dei  discendenti di Maometto.

AL QAEDA
 Al Qaeda è un movimento islamista sunnita paramilitare terroristico nato nel 1989, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico, impegnato in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni violentemente ostili sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali definiti munāfiqūn (ipocriti), sia del mondo occidentale definito kufr (infedele). È stato guidato sino alla sua morte avvenuta il 2 maggio 2011 dal miliardario saudita Osāma bin Lāden che si avvaleva della guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico del Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riferibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām.

Al-Qāʿida è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dalla NATO,  dalla Commissione europea dell'Unione Europea.

CALIFFATO
Califfato, designato con la siglia IS -Movimento islamico -  discende da Al Qaeda, e  si è allontanato dalle finalità e strategie di Bin Laden.

Al Qaeda era una centrale terroristica e religiosa
Il Califfato si propone di modificare anche la geografia degli stati. Ha un esercito vero e proprio.


ISIL, Stato islamico in Iraq e nel Levante


Pulizia etnica e religiosa nel folle disegno del califfato
di Vittorio Parsi

Dopo gli sciiti e gli yazidi è venuto il turno dei cristiani. Nella sostanziale indifferenza dei governi del mondo, i miliziani dell'Isil - lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante - stanno procedendo alla pulizia etnica e all'espulsione forzata delle antiche comunità cristiane, che da quasi duemila anni popolano la regione. Ieri è caduta Qaraqosh, cittadina interamente cristiana, e altre tre località minori della stessa provincia. 

I cristiani non sono i soli perseguitati e non lo sono solo in Siria e in Iraq. Ma sono quelli più soli. I governi dei Paesi di cui costituiscono piccole ma radicate minoranze li considerano spesso ingombranti presenze, da tollerare, ma di serie B rispetto alle comunità musulmane, poco importa se sciite o sunnite. È il caso dell'Iraq e della Siria, ma anche quello dei Copti egiziani durante la presidenza di Morsi e vedremo che linea seguirà al Sisi. Abbandonati, o perlomeno trascurati dai propri governi, non hanno letteralmente nessun santo a cui rivolgersi.



sabato 2 agosto 2014

EBOLA

Il virus Ebola

Prima di leggere il testo seguente scrivi sul tema "virus Ebola" alcune domande importanti a cui vorresti dare una risposta.

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Virus Ebola: l'origine, i sintomi e le cose da sapere

L'infezione continua a diffondersi in Africa e fa temere che possa arrivare anche in Europa. Ma come si diffonde? E ci sono davvero rischi anche per l'Italia?

L'epidemia di Ebola che ha colpito nuovamente l'Africa e che sta causando numerose vittime preoccupa sempre di più anche in Europa e negli Stati Uniti. A maggior ragione dopo la morte di due cittadini americani, che si trovavano in Liberia per lavorare con una ong. Proprio situazioni di questo tipo non fanno che aumentare l'allarmismo, visto che si teme che persone infette possano raggiungere altri continenti via aereo e portare anche da noi il temibile virus. E il fatto che la Liberia abbia deciso di chiudere le frontiere fa pensare che il pericolo non sia del tutto inventato. È da segnalare però come il ministero della Salute abbia escluso rischi per l'Italia, anche se, ovviamente, non è impossibile che un caso giunga in Europa.

Ma che cos'è e come si diffonde il virus Ebola? Precedentemente nota come febbre emoraggica, si tratta di una infenzione che nella maggior parte dei casi, circa il 90%, diventa fatale. L'Ebola colpisce principalmente i villaggi più remoti dell'Africa occidentale e centrale, soprattutto quelli che si trovano vicini alle foreste tropicali; mentre è molto più difficile che colpisca i grandi centri abitati, ragione per cui la sua diffusione, fino a questo momento, è sempre stata abbastanza limitata.

Il virus dell'Ebola si trasmette agli umani attraverso il contagio da animali selvaggi, per poi diffondersi attraverso una trasmissione da uomo a uomo, causata da un contatto ravvicinato con il sangue o altri fluidi corporei di persone infette. L'ospite naturale dell'Ebola è considerato essere la volpe volante, anche nota come pipistrello della frutta, ma la diffusione del virus è stata documentata anche attraverso scimpanzè, gorilla e primati in generale.

Nella diffusione da uomo a uomo hanno invece giocato un ruolo importante le cerimonie funebri, in cui i partecipanti al funerale si sono trovati a contatto troppo ravvicinato con il defunto. Anche le persone che lavorano nel campo della sanità sono ad alto rischio, per il fatto di trovarsi necessariamente a stretto contatto con persone infette, spesso - nelle prime fasi della cura - senza adeguate protezioni. È importante anche sapere che le persone che sono guarite dal virus possono continuare a trasmetterlo attraverso i fluidi corporei per un tempo anche di sette settimane successive alla guarigione.

La prima comparsa del virus Ebola è del 1976, quando colpì a Nzara (Sudan) e a Yambuku (Repubblica democratica del Congo). Quest'ultimo villaggio si trovava vicino al fiume Ebola, da cui la malattia ha preso il suo nome. I sintomi del virus Ebola sono numerosi e possono facilmente essere inizialmente confusi per qualche banale altro virus che causi febbre o diarrea. I primi segnali sono infatti febbre alta e improvvisa, debolezza molto forte, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola. Quando la situazione si aggrava, compaiono anche vomito, diarrea forte, insufficienza renale ed epatica, fino ad arrivare a emorragie interne ed esterne.

Il periodo di incubazione dopo la comparsa del virus è molto bassa, può andare dai due ai 20 giorni. Durante il periodo dell'incubazione il paziente non è contagioso, lo diventa solo quando comincia a manifestare i sintomi. Paradossalmente, il virus Ebola non è particolarmente resistente, viene ucciso anche solo con il sapone o la candeggina. In generale sopravvive solo per brevissimo tempo se esposto al sole o su superifici secche.

Uno dei problemi più gravi nel trattamento del virus Ebola è che non esistono trattamenti specifici per curare la malattia, così come non esiste nessun vaccino autorizzato (anche se ce ne sono parecchi in fase di spermentazione). Le persone che vengono colpite dall'Ebola vengono solitamente messe in terapia intensiva e trattati con liquidi immessi nel corpo per via endovenosa per colpire la grave disidratazione che li colpisce. La reidratazione avviene anche per via orale attraverso soluzioni contenenti elettroliti.

Per prevenire l'infezione da virus Ebola, se ci si trova in zone a rischio, è necessario evitare il contatto con animali morti che potrebbero esserne portatori (primati, scimmie, volpi volanti) e cuocere adeguatamente tutti i cibi prima di mangiarli. Se si deve fare visita a persone infette, indossare sempre guanti e mascherina e lavarsi immediatamente le mani dopo la visita. Sono da ritenersi infondate le voci secondo cui ci sono cibi in grado di prevenire l'infezione, l'unico modo di evitarla - se ci si trova in zone a rischio - è quello di prendere tutte le precauzioni del caso.

Fino a oggi, il virus Ebola ha sempre e solo colpito in Africa, causando negli ultimi quarant'anni centinaia di morti (oltre 200 solo nel '76 e e di nuovo nel '95 e nel 2000). Le nazioni che sono state colpite con maggiore frequenza sono il Congo, il Sudan, il Gabon, l'Uganda.

Paesi colpiti da Ebola:  Africa centrale (Congo, Sudan, Gabon) e Africa occidentale (Liberia e Sierra Leone)

 Africa occidentale

  Intervista al prof. Andrea Gori, docente di Malattie Infettive dell'Università di Milano-Bicocca.
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Virus Ebola.   

Cos'è e quanto è davvero pericoloso

 Perché il virus Ebola è così aggressivo e si ripresenta periodicamente? Da dove arriva e come si trasmette all'uomo? Quanto è concreta la possibilità che si diffonda anche fuori dall'Africa subsahariana?

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Perché non viene fatto un vaccino?

Ascolta la risposta. 

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IL VIRUS EBOLA MINACCIA L'EUROPA, BISOGNA AVER PAURA?

venerdì 1 agosto 2014

COLPITA SCUOLA DI GAZA

Gaza, stragi in scuola e mercato. Onu a Israele: "Vergogna colpire bimbi". Usa: uccisi innocenti

Almeno 108 i morti, 23 dei quali nell'istituto-rifugio gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite e 17 nel mercato. Durissima la reazione di Ban Ki-moon: "Attacchi ingiustificabili, avevamo segnalato 17 volte all'esercito israeliano la posizione di quella scuola". Anche Washington e Parigi condannano l'azione di Tel Aviv che però annuncia: "Colpiremo ancora Hamas". Continua il lancio di razzi dalla Striscia. Appello del Papa.

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la Repubblica, 31 luglio 2013

Col termine Striscia di Gaza si indica un territorio palestinese confinante con Israele e Egitto nei pressi della città di Gaza,  un territorio autonomo e autogovernato dal 2005.

Si tratta di una regione costiera di 360 km² di superficie popolata da circa 1.645.500 abitanti di etnia araba. Rivendicato dai palestinesi, assieme alla Cisgiordania e a Gerusalemme est, come parte dello Stato di Palestina nella regione storico-geografica della Palestina, è attualmente governato dal movimento di Hamas per conto del governo palestinese, ma è al contempo considerato territorio occupato da Israele che ne opera un blocco su tutte le sue frontiere, al centro dunque del conflitto israelo-palestinese. Dal 2012 l'ONU riconosce formalmente la Striscia come parte dello Stato di Palestina, entità statale semi-autonoma.